Uno degli aspetti più controversi del Piano Industria 5.0 è il tema del calcolo della riduzione del consumo energetico per beneficiare dell’incentivo fiscale. Pur rimanendo ancora in attesa del Decreto Attuativo per molti dettagli fondamentali, la norma è già chiara sui requisiti necessari: il bene strumentale (materiale o immateriale) agevolato deve ridurre i consumi energetici della struttura produttiva o dello specifico processo industriale. Inoltre il calcolo della riduzione dei consumi determina in maniera proporzionale la misura stessa del beneficio:
Come si nota facilmente le aliquote più vantaggiose appartengano alla terza fascia di efficientamento. E si valorizzano maggiormente gli investimenti più piccoli – misura pensata appositamente per favorire le Piccole Medie Imprese.
Le imprese possono beneficiare di incentivi per l'acquisto di beni strumentali materiali e immateriali "4.0": una serie di strumenti, macchinari e sistemi che incorporano tecnologie avanzate come l'Internet delle Cose (IoT), l'intelligenza artificiale (AI), la robotica, la stampa 3D, i big data, il cloud computing, e l'automazione avanzata.
In presenza di questi, entrano nella base per il calcolo dell’incentivo i sistemi di autoproduzione di energia rinnovabile (tipicamente gli impianti fotovoltaici, ulteriormente incentivati con la possibilità di computo fino al 140% del valore) e le spese per la formazione del personale sulla transizione digitale ed energetica (10% dell’investimento, max 300.000 euro).
Ma il problema alla base rimane: chi calcola, e come calcola, il risparmio energetico?
Per rispondere in maniera precisa alla prima domanda si deve attendere il Decreto Attuativo Interministeriale, promesso entro fine giugno, anche se già la Legge conferma che tra gli enti certificatori ci saranno sicuramente le ESCo, Energy Service Company, come Limes Energy Solutions – il tuo partner ideale per l’efficientamento energetico.
Sul come, invece, possiamo avere idee più precise. In conformità con le normative vigenti, per calcolare la riduzione dei consumi sarà necessario riproporzionare i conteggi dei consumi su base annuale e fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’anno precedente all'inizio degli investimenti. Ovvero dovrà essere determinata "al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influenzano il consumo energetico".
Per garantire che anche le imprese di nuova costituzione (aziende e start-up) possano beneficiare dell'incentivo, il testo stabilisce che, in questi casi, il risparmio energetico ottenuto venga calcolato rispetto ai consumi energetici medi annui ipotetici, utilizzando uno "scenario controfattuale". Ovvero un’ipotesi alternativa che consideri come gli eventi sarebbero cambiati, sulla base di modifiche specifiche nelle azioni, nelle decisioni o nelle condizioni iniziali.
I criteri specifici per questo calcolo sono previsti nel provvedimento interministeriale: dovrà, sostanzialmente, fornire i parametri medi di riferimento per i vari scenari economici, base per determinare il risparmio energetico garantito dall'investimento. Per esempio: per una nuova azienda c
e produce componenti elettronici, il risparmio energetico sarebbe calcolato confrontando i consumi energetici effettivi con quelli che l'azienda avrebbe avuto in uno scenario ipotetico basato su dati di riferimento del settore.
Le procedure poi per accedere agli incentivi Industria 5.0 sono le stesse sia per le aziende già esistenti che per le imprese di nuova costituzione, e devono rispettare passaggi specifici.
Per le aziende che cercano di navigare attraverso queste normative e massimizzare i benefici, il supporto di una ESCo esperta fa la differenza.
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